Il film è ambientato in un'Italia post-apocalittica, presentata in chiave avventurosa. Il protagonista, Alessio Slaviero, intraprende un lungo viaggio dal suo paese di montagna verso il mare, attraversando una “grande pianura” e una “grande città”, identificabili rispettivamente con la Pianura Padana e Milano. Il paesaggio è segnato dalle devastazioni di uno sconvolgimento passato, ma anche da un processo di riappropriazione del territorio da parte della natura: edifici in rovina e carcasse d’auto sono ormai avvolti da vegetazione spontanea. Tuttavia, le tracce dell’inquinamento sono ancora ben visibili. La civiltà umana è in pieno declino, caratterizzata da un forte imbarbarimento. Le strade sono popolate da bande di predoni violenti, mentre alcuni sopravvissuti, armati di arco e frecce, si sono rifugiati presso il Castello Sforzesco, tornato a essere un presidio difensivo. Il romanzo intreccia elementi di avventura con scenari desolati e primitivi.