Il romanzo racconta della crisi esistenziale di Mauro Barbi, uno storico ossessionato dalla Piccola era glaciale, che, dopo la fine di un amore e una serie di fratture emotive, intraprende un viaggio intorno al lago di Costanza. Qui cerca risposte a domande che le persone e le fonti storiche non riescono a dargli. Tentando di riannodare i fili di vecchie relazioni interrotte, Barbi si confronta con la solitudine, la memoria e la difficoltà di ricostruire una “memoria condivisa”. Il romanzo alterna riflessioni sulla crisi climatica e l’introspezione personale, esplorando il rapporto tra l’umano e il non-umano, tra la storia e l’attualità. Con ironia e profondità, Di Paolo indaga la necessità di prestare attenzione al presente, alle cose non dette e al silenzio che ci circonda.